white è l'eredità di readerforblind, un magazine di letteratura breve nato nel 2015.
white è il filo conduttore tra lo scrittore e il lettore.
Tra il mondo della letteratura breve e il lettore affamato di storie.
“That summer in Seattle she had needed a job. She didn’t have any money. The man she was going to marry at the end of the summer was in officers’ training school. He didn’t have any money, either. But she was in love with the guy, and he was in love with her, etc. She’d seen something in the paper: HELP WANTED—Reader for blind Man, and a telephone number. She phoned and went over, was hired on the spot…”
Cathedral by Raymond Carver (1981)
"Se siamo fortunati, non importa se scrittori o lettori, finiremo l’ultimo paio di righe di un racconto e ce ne resteremo seduti un momento o due in silenzio. Idealmente, ci metteremo a riflettere su quello che abbiamo appena scritto o letto; magari il nostro cuore e la nostra mente avranno fatto un piccolo passo in avanti rispetto a dove erano prima. La temperatura del corpo sarà salita, o scesa, di un grado. Poi, dopo aver ripreso a respirare regolarmente, ci ricomporremo, non importa se scrittori o lettori, ci alzeremo e, “creature di sangue caldo e nervi”, come dice un personaggio di Cechov, passeremo alla nostra prossima occupazione: la vita. Sempre la vita”.
Raymond Carver
“Nulla può venire disprezzato. Perché, vedi, non sappiamo dove stanno i fili. I collegamenti. Il modo in cui è fatto il mondo. Non abbiamo modo di sapere quali sono le cose di cui si può fare a meno. Ciò che può venire omesso. Non abbiamo modo di sapere che cosa può stare in piedi e che cosa può cadere. E quei fili che ci sono ignoti fanno naturalmente parte anch'essi della storia e la storia non ha dimora né luogo d’essere se non nel racconto, è lì che vive e dimora e quindi non possiamo mai aver finito di raccontare. Non c’è mai fine al raccontare.”
Cormac McCarty